Dieta fruttariana: è davvero salutare?
Sul fatto che la frutta sia un alimento sano e nutriente non ci sono dubbi, ecco perché è consigliabile mangiarla quotidianamente. È buona, dolce e zuccherina: piace praticamente a tutti, cosa che purtroppo non vale per gli ortaggi. Insomma, la si mangia volentieri, nella convinzione che anche a consumarne tanta male non faccia. Ma è davvero così?
La dieta fruttariana che cos’è?
Per dieta fruttariana si intende un regime alimentare composto prevalentemente (dal 50 al 75%) di frutta. In alcuni casi i fruttariani mangiano solo i frutti che maturano e cadono a terra; altri si cibano anche di noci e semi. Alcuni ritengono che la frutta debba essere solo cruda, altri che invece si possa anche cuocere. La restante parte della dieta è solitamente composta da semi, legumi, miele e frutta secca.
Fattori a favore della dieta fruttariana
Dal punto di vista nutrizionale la frutta è eccellente e ricca di fattori protettivi. Attiva il metabolismo, rifornisce l’organismo di minerali, vitamine, fibre e antiossidanti; fatta eccezione per i tipi più zuccherini o amidacei, come fichi o banane, non è troppo calorica ed è tutta ben digeribile se mangiata a digiuno (colazione, spuntino, prima dei pasti).
Inoltre, il mantenimento di una dieta fruttariana viene considerato più sostenibile economicamente e a livello ambientale, non producendo le scorie normalmente conseguenza degli allevamenti di carne o della lavorazione di cereali.
Infine, nasce come risposta alla ricerca di soluzioni e stili di vita maggiormente sostenibili in corso di patologie croniche incurabili, dove l’aspetto dell’alimentazione può giocare un ruolo importante per il mantenimento di un buono stato di salute
Fattori a sfavore della dieta fruttariana
La comunità scientifica raccomanda di mangiare frutta quotidianamente. Ma come ogni alimento, non bisogna esagerare, per non ottenere l’effetto opposto.
La dieta fruttariana, infatti, è altamente sbilanciata verso gli zuccheri come il fruttosio, e può provocare problematiche come infiammazione e disbiosi intestinale.
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Inoltre, per garantire una certa variabilità, si cercheranno frutti fuori stagione, quindi provenienti da coltivazioni in serra o importati da altri paesi.
Sulla questione diabete e zuccheri, inoltre, gli esperti avvertono: non si diventa diabetici con la frutta; ma certamente in presenza di malattia può peggiorare la situazione
Il rischio è di avere un eccesso di fruttosio che formi acido urico, il quale si deposita nelle articolazioni provocando infiammazione. Non è consigliabile superare le dosi di 2-3 frutti medi al dì.
Come equilibrare una dieta fruttariana
Se si decide di intraprendere una dieta fruttariana, sarà bene adottare alcune accortezze per mantenere un certo equilibrio di nutrienti.
Solitamente gli esperti raccomandano cinque porzioni giornaliere tra frutta e verdura, nel quadro di una dieta varia, regolare e ben bilanciata
Utile adattare il consumo della frutta alla stagione e alle caratteristiche personali. In estate, durante la quale abbiamo bisogno di idratare maggiormente, possiamo assumerne di più che in inverno, basandosi anche su quali frutti sono di stagione. Non per niente in questa stagione abbiamo frutti molto succosi, come angurie o pesche, e in inverno più ricchi di polpa, come mele e pere.
Certo, la frutta non è tutta uguale: infatti le terapie che propongono per vari fini il consumo di sola frutta per alcune giornate puntano principalmente sull’uva o sulle mele. Si tratta di semi digiuni in cui non si assumono proteine e grassi; perciò, queste pratiche limitate nel tempo possono servire, soprattutto alle persone corpulente.
Parallelamente a un regime alimentare adeguato al nostro fabbisogno, è possibile utilizzare un integratore alimentare a supporto del corretto metabolismo dell’organismo.
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