Dolori alle ossa e stanchezza: che succede al mio corpo?

“Sono così stanco che mi fa male tutto!”: quante volte ci è capitato di esclamare questa frase al risveglio o durante l’attività fisica? Dolori alle ossa e stanchezza vanno spesso a braccetto, soprattutto quando non concediamo al nostro corpo il riposo di cui ha bisogno. I dolori osteoarticolari, però, possono abbassare la qualità della nostra vita. Ecco perché bisogna intervenire subito.

Dolori alle ossa e stanchezza senza febbre: perché capita?

Il dolore osteoarticolare è uno dei sintomi tipici dell’influenza. Per questo motivo, quando si accompagna alla febbre viene tollerato con tranquillità dalla maggior parte di noi. I dolori alle ossa senza febbre, al contrario, possono risultare inspiegabili e destare preoccupazione, in particolare se si presentano in maniera diffusa e non circoscritta ad una parte del corpo specifica, come la schiena o le gambe. In questi casi, infatti, la causa più probabile è un evento traumatico che ha interessato quella specifica area, ma quando il dolore sembra coinvolgere un po’ tutte le ossa, anche a riposo, è facile pensare subito a patologie sistemiche più o meno gravi. In molti casi, poi, la localizzazione del dolore non viene individuata con precisione perché coinvolge anche i muscoli, configurandosi come dolore muscolo-scheletrico.

Le ipotesi a cui si pensa in prima battuta sono spesso allarmanti, ma, in realtà, se il dolore si accompagna a una generale sensazione di fatica, l’ipotesi più probabile è che si tratti di una condizione transitoria e fisiologica dovuta alla stanchezza. Patologie più gravi devono essere sospettate solo in presenza di una sintomatologia più complessa e invalidante, che comprenda per esempio un dimagrimento vistoso, una significativa riduzione dell’appetito o problemi gastrointestinali.

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Stanchezza e dolori alle ossa? Forse è il momento di prendersi una pausa

Una sensazione generale di indolenzimento alle ossa è frequente nelle persone anziane e nelle donne in menopausa. In queste fasce di popolazione la densità minerale delle ossa tende a diminuire, predisponendo al rischio di osteoporosi, una delle cause più frequenti di dolore osseo.

Nella popolazione giovane, invece, i dolori alle ossa sono riconducibili perlopiù a comportamenti errati e ad una scarsa attenzione nei confronti del proprio corpo. Se il problema si presenta soprattutto nella stagione invernale, siete in buona compagnia: molte persone riferiscono un aggravamento del dolore durante i mesi più freddi dell’anno, quando l’umidità atmosferica è maggiore. In realtà non è stata dimostrata alcuna correlazione diretta tra l’umidità e il dolore alle ossa. Probabilmente le basse temperature ci portano a contrarre la postura ed è quindi la nostra reazione al freddo, più che il freddo in sé, a provocare o acutizzare il dolore. Ecco perché bisogna curare la postura, in ogni situazione della nostra vita.

Dolori alle ossa e stanchezza possono presentarsi insieme nel caso di:

  • Sforzo fisico eccessivo o svolto in maniera non corretta, eventualità frequente quando si effettuano esercizi di rinforzo muscolare con carichi troppo pesanti o senza aver ricevuto istruzioni adeguate da personale qualificato.
  • Sport, soprattutto se svolto dopo un periodo di inattività o senza aver riscaldato i muscoli.
  • Stress da lavoro, spesso provocato o aggravato da ambienti e postazioni disfunzionali. Se si svolge una professione che prevede lo stare seduti al computer per molte ore al giorno è importante assumere una postura corretta, con le spalle rilassate, la schiena dritta e gli occhi all’altezza del monitor. Se, al contrario, si trascorre molto tempo in piedi, in movimento o trasportando oggetti pesanti, occorre distribuire il peso in modo simmetrico e tenere il carico vicino al corpo, in modo da non coinvolgere la schiena.
  • Dieta non bilanciata, troppo ricca di zuccheri, carboidrati complessi e carni lavorate. Alimenti che danno energia e che fanno bene alle ossa sono, invece, quelli ricchi di calcio, fosforo, vitamine e omega 3.
  • Ansia, tensione emotiva, depressione e stress, fattori che influenzano negativamente la respirazione e la postura, soprattutto al livello della schiena e del collo. Le emozioni negative prolungate vengono somatizzate facilmente, provocando dolore a riposo e rigidità nei movimenti.

Lo scheletro sostiene tutto il corpo, protegge gli organi interni, garantisce il mantenimento dell’equilibrio e la possibilità del movimento, da cui dipendono tutte le attività della nostra vita. Prendersi cura delle ossa non deve essere visto come un optional ma come un impegno quotidiano a cui dedicare tempo e risorse. Con l’invecchiamento il tessuto osseo tenderà a deteriorarsi ulteriormente per via di processi fisiologici, per cui diventa ancora più importante ridurre l’impatto di questi processi degenerativi attraverso una sana e costante attività di prevenzione.

FONTI:

https://www.materdomini.it/enciclopedia/sintomi-e-disturbi/dolore-alle-ossa/

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0024320517306525

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1889183705715452

https://www.lescienze.it/archivio/articoli/2005/07/01/news/cento_anni_di_carnitina-548583/

https://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_1268_4_file.pdf

https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/carnitina/

https://www.scienzemotorie.com/l-carnitina-benefici-effetti-collaterali-fonti-e-dosaggio/

http://archivia.unict.it/bitstream/10761/1271/1/TSNCRS80M56Z115U-LA%20CAeee.pdf

https://www.dm.univr.it/?ent=progetto&id=3885


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