Pigrizia: quali sono le cause?
Pigrizia, quali cause? Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Neuropsychology Journal dimostra che il nostro cervello è programmato per preferire la sedentarietà al movimento, poiché per attivarsi ed evitare i comportamenti sedentari dovrebbe compiere uno sforzo maggiore. Scopriamo di più.
Le cause innate della pigrizia
Altroché andare in palestra o uscire per una bella passeggiata dopo l’ufficio. Ci sono persone che una volta sbrigate le attività quotidiane non vedono l’ora di buttarsi sul divano a guardare la TV. Non si tratta solo di essere pigri. Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Neuropsychology Journal dimostra che il nostro cervello è programmato per preferire la sedentarietà, perché per evitare i comportamenti sedentari dovrebbe compiere uno sforzo superiore.
Questo fenomeno chiamato “paradosso dell’esercizio” e indicherebbe una predilezione naturale per la sedentarietà. Per arrivare a queste conclusioni, gli esperti americani hanno esaminato l’attività cerebrale di un gruppo di persone giovani e adulte dopo averle sottoposte a un esercizio davanti a un computer. In pratica, i ricercatori hanno mostrato alle persone esaminate alcune immagini che rappresentavano l’attività fisica o azioni sedentarie il
Le persone in studio dovevano spostare un cursore il più velocemente possibile lontano dalle azioni sedentarie e vicino alle immagini che rappresentavano il movimento e viceversa. Monitorando l’attività cerebrale dei soggetti presi in esame, gli studiosi hanno osservato che essi erano generalmente più rapidi a muovere il cursore verso le immagini di attività fisica e ad allontanarlo da quelle che rappresentavano attività sedentarie. Ma i risultati del monitoraggio dell’attività cerebrale hanno mostrato che allontanare il cursore dalle immagini che simboleggiavano la pigrizia richiedeva uno sforzo maggiore.
Gli scienziati dell’Università di Vancouver spiegano che “la preservazione delle energie è stata da sempre fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo, perché ci ha permesso di essere più efficienti nella ricerca di cibo, nella competizione con gli altri individui per la riproduzione e nell’evitare i predatori”.
Da molti anni le politiche sociali hanno incoraggiato le persone a praticare più attività fisica per preservare la salute e prevenire le malattie. Le statistiche però dimostrano un aumento della sedentarietà tra gli individui.
Il cervello può essere rieducato all’attività?
Il passo successivo della ricerca sarà quello di scoprire se il cervello umano può essere rieducato a privilegiare l’attività fisica piuttosto che la sedentarietà. Sapere che la pigrizia non è solo associata alla mancanza di volontà è già un passo in avanti. Quindi facciamoci coraggio e mettiamoci d’impegno per superare questa indole innata alla sedentarietà. Ne gioverà il nostro corpo e la nostra mente.
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